In questo breve ma intenso viaggio, l’Autrice coglie il senso vero della maternità e la difficoltà insita nel ruolo di una madre, attraverso la prospettiva e lo sguardo critico di una figlia desiderosa di affetto e di premure, di attenzioni e di confidenze, di abbracci e di parole sussurrate. Il mondo dei silenzi, del non detto, dei baci rubati di notte, dei rimproveri che nascondono carezze e sorrisi, dei pudori taciuti, fa da sfondo ad un rapporto che rinviene la sua linfa nella frequente conflittualità e, tuttavia, nella reciproca consapevolezza dell’insostituibilità ed unicità di un affetto profondo, quello che lega vicendevolmente ed indissolubilmente un genitore ed un figlio.
Prezzo: | €10.00 |
SKU: | 9788898200436 |
Dimensione: | 21cm x 15cm x 1cm (LxWxH) |
Peso: | 50 kg |
Recensioni
Prefazione
di Francesco Potenza
Negli anni della scuola elementare che ho trascorso in compagnia, tra gli altri, di Tiziana Belmonte – Autrice di questa meravigliosa storia – ho avuto anch’io l’onore di conoscere Teresa, protagonista delle pagine che seguiranno.
In verità, ho ricordi piuttosto sbiaditi di questa donna: invero, tra la fine degli anni ’70 ed i primi anni ’80, all’uscita della scuola, noi fanciulli di allora eravamo piuttosto intenti a correre verso casa e a far sventolare i nostri grembiuli bianchi e azzurri, colorati del sole di aprile.
Alcuni di noi si fermavano in qualche portone a giocare con le figurine, altri finivano in una merceria a comprare caramelle, le fanciulle si attardavano piuttosto a giocare a campana sull’asfalto di gesso; nessuno aveva voglia di guardare il tempo che scorreva tra le rughe dei più grandi.
L’unico tempo esistente, per noi bambini di allora, era il presente e non ci restava altro da fare che viverlo.
Eppure di Teresa un ricordo nitido, stipato in un tempo presente, lo conservo anch’io: mi ricordo, come se fosse adesso, della stessa bambina dagli occhi bellissimi descritta da Tiziana Belmonte in questo suo viaggio letterario, una bambina ormai adulta dallo sguardo fiero affacciata al balcone all’uscita della scuola a primavera, che chiamava per nome Tiziana e la invitava a salire a casa, perché il pranzo era pronto.
Aveva un abito scuro, i capelli neri ben raccolti e la postura di una delle tante meravigliose madri lucane.
Le nostre bellissime madri italiane.
Ecco, di Teresa io conservo quel ritratto, quell’immagine quasi stilizzata di donna, di madre affacciata al balcone nel sole della primavera all’uscita della scuola. Un’immagine in cui è custodito, silenziosamente, un mondo intero.
Un mondo che Tiziana Belmonte, in queste pagine illuminate, è riuscita a ripercorrere, riscoprendo e svelando il sapore di un rapporto e di un legame, quello madre-figlia, che, tra i quotidiani alti e bassi e gli ordinari contrasti, è destinato a non morire mai.
In questo breve ma intenso viaggio, l’Autrice coglie il senso vero della maternità e la difficoltà insita nel ruolo di una madre, attraverso la prospettiva e lo sguardo critico di una figlia desiderosa di affetto e di premure, di attenzioni e di confidenze, di abbracci e di parole sussurrate.
Il mondo dei silenzi, del non detto, dei baci rubati di notte, dei rimproveri che nascondono carezze e sorrisi, dei pudori taciuti, fa da sfondo ad un rapporto che rinviene la sua linfa nella frequente conflittualità e, tuttavia, nella reciproca consapevolezza dell’insostituibilità ed unicità di un affetto profondo, quello che lega vicendevolmente ed indissolubilmente un genitore ed un figlio.
Tiziana Belmonte coglie queste sfumature fino a dipingere un affresco impressionista nel quale i colori più intensi sono l’autenticità degli affetti familiari e lo stupore inteso come scoperta della tenerezza.
Una madre ed una figlia che, sul punto di perdersi più volte, ritrovano la strada in uno sguardo e riscoprono, in quella silenziosa intesa, la bellezza del tragitto da percorrere, di quello già percorso e di quell’altro, forse, mai percorso.
Così Teresa, quella bambina piena di luce sfuggita per caso all’atrocità della guerra, quell’adolescente gioiosa sempre pronta a scoprire l’amore negli occhi degli altri, quella signora affacciata al balcone che grida il nome della figlia – autrice di questa storia – all’uscita della scuola, si staglia come un mare azzurro e interminabile spiato da un affaccio di casa, che generoso spande le sue onde, che passa e che ritorna.
Passa e ritorna in un tempo sempre presente. Un tempo che, come Teresa, non sa morire.
INFORMAZIONI:
Autore | Tiziana Belmonte |