Il libro “Ho fatto soltanto il mio dovere” di Domenico Infante, Colonnello dei Carabinieri in pensione, descrive gli episodi accaduti nei territori in cui ha prestato servizio. Il volume offre uno spaccato della società italiana degli ultimi quarant’anni del Novecento. È la testimonianza di un operatore che, di quel periodo, ha vissuto non solo il clima di benessere provocato dal “boom economico” degli anni Sessanta-Settanta, ma anche i suoi limiti e le sue contraddizioni. Si pensi alla contestazione studentesca del 1968, ai sequestri di persona, alla stagione del terrorismo, alle diverse forme di fenomeni mafiosi presenti sui territori, per arrivare al periodo della ricostruzione, dopo il terremoto del 1980, che interessò la Basilicata proprio mentre l’autore era al Comando del Nucleo di Polizia Giudiziaria presso la Corte d’Appello di Potenza.
Prezzo: | €16.00 |
Dimensione: | 15cm x 3cm x 21cm (LxWxH) |
Peso: | 400 kg |
Recensioni
Presentazione
Gen. B. Rosario Castello
Comandante della Legione Carabinieri Basilicata
Il Colonnello dei Carabinieri in congedo, Domenico Infante, oggi Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri per la Basilicata, nel suo libro Ho fatto sempre il mio dovere ha ripercorso le tappe più significative della sua vita professionale, intensamente vissuta al servizio dei cittadini e dell’Istituzione.
La sua lunga attività, ultratrentennale, si snoda da un capo all’altro dell’Italia, da Napoli a Trapani, da Novara a Caserta, poi ancora da Clusone (Bg) a Mondragone (Ce) e per ultimo a Potenza, in incarichi di grande responsabilità per la sicurezza delle comunità affidategli, al comando di reparti territoriali tutti proiettati a contrastare ogni forma di criminalità, da quella comune a quella organizzata, a quella eversiva.
Nel testo, l’autore descrive, con un linguaggio quasi da giornalista di fatti di cronaca, le innumerevoli operazioni di servizio volte ad assicurare alla giustizia gli autori di gravi reati, quali sequestri di persona a scopo di estorsione, le rapine, i furti in abitazione, i traffici di droga.
Dietro ciascun intervento c’è tanto lavoro investigativo, passione, intuito, coraggio e quel senso del dovere che ha contraddistinto l’impegno del Colonnello Infante e dei suoi collaboratori, tutti ricordati per nome, a testimonianza di un profondo spirito di squadra e di un grande legame umano prima che professionale.
Ma soprattutto traspare in ogni azione quel sentimento di umiltà, di umanità e di attenzione verso le vittime dei reati e verso i più deboli, specie se minori o anziani, perpetuando quel senso di vicinanza, ascolto e rassicurazione che è da sempre la cifra distintiva dell’Arma dei Carabinieri nella sua storia bicentenaria.
Mi piace, altresì, sottolineare come la totale dedizione del Colonnello Infante all’Arma e al servizio sia stata possibile grazie al sostegno e al conforto della moglie Mina e dei figli Roberto, Debora, Ivan ed Igor, anch’egli nelle fila dell’Arma quale Colonnello dei Carabinieri. A loro Infante dedica il racconto della sua vita professionale e implicitamente a tutte le famiglie dei Carabinieri.
Al Colonnello Infante i miei più senti auguri, anche per l’attività di Ispettore regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, a fianco dei Carabinieri della Basilicata.
INFORMAZIONI:
Autore | Domenico Infante |