Il volume presenta 60 opere di artisti che hanno fatto grande la storia dell’arte pittorica che, come è noto, è un continuo susseguirsi di stili: Rinascimento, Barocco, Impressionismo, Espressionismo, Cubismo, Surrealismo, Pop Art…Si è passati dalla raffigurazione della perfezione anatomica a quella geometrica, da colori seriosi a colori che rallegrano al solo guardare. Tutto ciò è “Arte: stile di vita’’. Ma chi sono gli autori di queste opere magistrali? Sono uomini, sì! Ma uomini che hanno messo al centro della propria vita l’arte. La bellezza di queste opere, a distanza di pochi anni o di secoli in cui sono state realizzate, conserva sempre il potere di farci rimanere estasiati ed incantati.
Prezzo: | €14.00 |
SKU: | 9788898200191 |
Recensioni
Con Salvatore Iannarelli
-un viaggio nell’arte moderna e contemporanea-
Per i nostri tipi, esce in questi giorni il volume Arte uno stile di vita del giovane Salvatore Iannarelli. È proprio la sua giovane età che ci colpisce. A chi, e sempre più spesso, lamenta costumi e comportamenti della nostra gioventù, tanto lontana dal mondo dei valori, si contrappone l’opera di questo giovanissimo che si dà allo studio e alla contemplazione dell’arte. E manda in tipografia sessanta schede di pittori contemporanei e moderni, tutti “ingenuamente” (nel senso etimologico) analizzati. Di ogni pittore propone l’opera più nota e più apprezzata, ma anche a suo parere più significativa ed emblematica. Nella sua introduzione cita Paul Klee, secondo il quale l’arte non riproduce il visibile, ma, piuttosto, “crea” il visibile. Vuol certamente dire che l’arte non è riproduzione del reale, ma creazione di un reale nuovo, che, rispondendo al sogno, è molla della storia e della civiltà. Non è un segreto per nessuno la verità che l’arte crea utopia e utopisti.
E non è forse questo il significato più vero del titolo, che fa dell’ arte uno stile di vita? Scrive Hernst H. Gombrich, in Sentieri verso l’arte: “Non esiste in realtà una cosa chiamata arte. Esistono solo gli artisti: uomini che un tempo con terra colorata tracciavano alla meglio le forme del bisonte sulla parete di una caverna e oggi comprano i colori e disegnano i cartelloni pubblicitari per le stazioni metropolitane, e nel corso dei secoli fecero parecchie altre cose”. Che cos’altro voleva dire se non che l’arte è un bisogno profondo dell’anima, che prescinde da ogni valore pratico e dall’utile? Non c’è bisogno di scomodare Croce. Non domandiamoci perché l’uomo primitivo riproduceva il bisonte. Al massimo in quella fatica poteva comunicare le sue paure o, nel caso dei paesaggi, il suo ammirato senso per la bellezza, in cui era già implicito un senso religioso. Non per nulla c’è chi associa l’arte al mondo dell’infanzia.
Il volume presenta sessanta opere e autori che vanno dal Rinascimento ai nostri giorni. Ci sentiamo di condividere la scelta, soprattutto per l’inclusione di artisti contemporanei, che spesso ricorrono nella cronache d’arte della televisione e dei giornali, ma che non si riesce sufficientemente a capire e ad apprezzare. Non solo. Nel passaggio dall’età moderna a quella contemporanea, come è noto, c’è stata una trasformazione di forme e di stili, che hanno rivoluzionato il panorama dell’arte e il concetto stesso di arte. Superata la geometria euclidea, dissolte le forme si è approdati ad una arte attualmente nuova, di cui, spesso, è difficile cogliere il valore. Gradualmente, il giovane Salvatore ci accompagna quasi tenendoci per mano, passando dall’arte “classica” del Rinascimento alle forme di Modigliani, Dalì, Munch. Di ogni autore si danno essenziali nozioni riguardanti la vita e la specificità dell’arte. Si parte con il Rinascimento inteso come armonia raggiunta, colta soprattutto nella perfezione anatomica delle raffigurazioni umane, in cui si coglieva, quale riflesso, l’armonia del creato e la centralità dell’uomo e del suo habitat. Non si dimentichi che si è in un periodo che crede ancora nel sistema geocentrico e, all’interno della geometricità, pone la centralità dell’uomo o antropocentrismo. Si susseguono, in ordine, Leonardo, Raffaello, Piero della Francesca, Tiziano, Botticelli.
La prima forma di scomposizione della figura compare con il barocco, non per nulla coincidente con Newton, Copernico e Galilei, che sostituisce al geocentrismo l’eliocentrismo. L’uomo diventa l’abitante di un atomo errante alle dipendenze del sole, intorno al quale non riesce nemmeno a disegnare un cerchio perfetto, ma semplicemente un’orbita ellittica. Il periodo del Barocco che va oltre la bellezza, è testimoniato dalle opere di Caravaggio, Rubens, Rembrandt, Vermeer. A Canaletto, in particolare, si deve la nascita di una nuova forma di pittura, definita anche Vedutismo. Come spesso accade, non mancò, in tempi successivi, una reazione al barocco e alla dissoluzione dell’armonia da esso rappresentato. Fu il Neoclassicismo di Jacques Louis David, che, interessato ad un programma pedagogico, propose pitture di storia come “esempi di virtù”. Ad un’arte che tocca il cuore si ispirano, invece, i rappresentanti del Romanticismo, come Francisco Goya, Friedrich David Caspar, Francesco Hayez, Jean-Francois Millet, Giovanni Fattori.
Nella seconda metà dell’Ottocento, ancora una volta, la tradizione si spezza e si entra in un periodo di rivoluzione permanente e radicale, complici anche l’invenzione di nuove tecnologie comunicative, quali la fotografia e il cinema. Ma non si può dimenticare la “rivoluzione” freudiana, che sconvolse e la “coscienza”, stabilendo il predominio del subconscio. Cominciano gli impressionisti come Eduard Monet, Renoir, Degas. Con loro fu George Seurat, che ne portò alle estreme conseguenze la tecnica pittorica. Il suo stile fu chiamato puntinismo. Seurat realizzava, infatti, i suoi quadri accostando piccoli puntini di colori primari.
In un gioco dialettico di tesi e antitesi, arrivarono gli espressionisti come Cezanne, Van Gogh, Gauguin, Munch che, rifuggendo, da ogni naturalismo, riconobbero il solo mondo della “coscienza” freudianamente letta. Arriva Modigliani. Gli stili, quindi, si moltiplicano. Picasso rappresenta il simbolismo; al cosiddetto movimento di Secessione Viennese appartiene Klimt. Per il Futurismo viene individuato Boccioni. A rappresentare l’astrattismo lirico c’è Kandinsky. Per il movimento geometrico si incontra Piet Mondrian; per l’astrattismo c’è Jackson Pollock; per il surrealismo c’è Salvator Dalì. La Pop-art è presente con Marylin Monroe, l’opera, forse più famosa di Andy Warhol. Ancora il mondo contemporaneo è presente con Roy Lichtenstein, artista la cui immagine si lega indissolubilmente al mondo dei fumetti.
Forse ha ragione Harold Rosenberg quando dice che nel nostro secolo “si è instaurata la tradizione del nuovo”. Con molte perplessità e dubbi. Il giovane Salvatore, con la schiettezza dell’età, ci rivela le sue impressioni, sempre autentiche nella loro subliminalità.
Franco Villani, editore
INFORMAZIONI:
Autore | Salvatore Iannarelli |
Isbn | 9788898200191 |