Per le storie del volume gli autori si sono ispirati alle leggende e ai miti del proprio paese e di quelli viciniori. I vicoli, le mura e i colori di ogni borgo raccontano non solo le proprie storie ma diventano fonti di nuove ispirazioni. Fra le storie che, a volte, sono ricordi reali gli autori hanno scelto di descrivere solo quelle che ti lasciano un “brivido” addosso anche dopo aver aperto gli occhi. Combattendo contro i demoni protagonisti delle storie ascoltate e di quelle create gli autori non hanno avuto altra scelta che “farseli amici”.
Prezzo: | €10.00 |
SKU: | 9788898200481 |
Dimensione: | 12cm x 1cm x 18cm (LxWxH) |
Peso: | 100 kg |
Recensioni
Nota dell’editore
Piaccia o no la paura fa parte della vita degli uomini! Bene fanno quindi gli autori quando, in esergo, ricordano che coraggio e paura sono in eterna contrapposizione. D’altra parte è la stessa storia dell’umanità ad essere contrassegnata da questa dialettica. Ogni passo in avanti dell’umanità è sempre stato preceduto da un momento di paura superato dalla forza del coraggio di andare avanti. Ma da dove nasce la paura? Certamente da situazioni, luoghi, persone che non conosciamo perfettamente.
Non è lontano, infatti, il tempo in cui la maggior parte delle persone viveva in campagna in condizioni di isolamento e nella costante necessità di affrontare situazioni di pericolo. Pensiamo ai tanti secoli nei quali l’uomo ha vissuto in case isolate, senza le odierne comodità. Un tempo il semplice uscire di casa per cercare la legna nel bosco diventava fonte di pericolo e quindi di paura.
Si spiegano così la nascita di fiabe e leggende che hanno popolato l’immaginario della nostra infanzia grazie agli autori di un passato non troppo lontano. Pensiamo alle streghe e agli orchi delle fiabe di Perrault, dei fratelli Grimm che hanno saziato il desiderio di avventura delle nostre giovani menti ma che hanno anche favorito emozioni di paura: paura del bosco, paura del lupo, paura di incontrare le streghe. Oggi le streghe e gli orchi, purtroppo, non stanno solo nei boschi, si mimetizzano nella nostra società. Spesso, non li riconosciamo e per questo sono molto più pericolosi di un tempo.
Alcune riflessioni merita la frase degli autori quando scrivono: “Anche se siamo troppo grandi per ammetterlo, nel buio della notte avremo sempre paura di ogni piccolo rumore”. L’affermazione ricorda che già gli antichi Greci avevano scoperto che “l’udito è il più emotivo dei cinque sensi”. A volte basta un piccolo rumore per metterci sull’allerta. Pensiamo alla capacità che ha la musica, più di ogni altra forma di comunicazione, di coinvolgere immediatamente ed emotivamente migliaia di persone.
Anche la combinazione buio-rumore è certamente foriera di emozioni di paura, spesso alimentate, involontariamente, anche dall’atteggiamento educativo degli adulti, compresi i genitori, che di fronte a comportamenti dei bambini ritenuti “capricci” evocano situazioni di inesistenti pericoli pur di farli tacere. Pensiamo alle espressioni: “Se non dormi, se non mangi, se non ti comporti bene… arriva l’uomo nero che ti porta via”.
Ma quale è il rapporto degli autori con i demoni e i mostri che descrivono nelle loro storie ascoltate o inventate? Generalmente il mostro o la paura ti assale alle spalle, quando non si è in condizione di difendersi. Nelle storie raccontate in questo libro l’incontro con il mostro avviene, quasi sempre, con il protagonista che fissa “gli enormi e spaventosi occhi dei mostri” anche se il finale delle storie, purtroppo, è sempre dalla parte dei demoni e dei mostri che hanno la meglio sui malcapitati che, per qualsiasi motivo, si trovano sulla loro strada.
Il libro si compone di nove storie ambientate in diversi contesti. Alcune si rifanno a condizioni di vita oggi scomparse. Altre affrontano temi e situazioni presenti nella vita di ciascuno di noi: gli amici, lo svago, le avventure goliardiche, il tipo di vita odierna condizionata da strumenti di cui non abbiamo ancora raggiunto la totale consapevolezza (cellulari, tablet, app…). Riflettere razionalmente sul comportamento umano è sempre positivo. In questo senso il coraggio non deve essere inteso come assenza di paura, ma molto più umanamente, come capacità di dominare la paura, di resistere agli impulsi rinunciatari e al desiderio di fuggire, di trovare, cioè, nel coraggio la capacità di rispondere in modo adeguato ad una situazione imprevista ed inattesa.
INFORMAZIONI:
Autori | Albino Console-Mariasole Orrico |