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La Festa della Madonna della Bruna fu istituita in coincidenza con la “Festa della Visitazione”, nel 1389, fissata nella giornata del 2 luglio. Fu per volontà di papa Urbano VI (1378-1389), già Vescovo di Matera dal 1365 al 1377. Scopo di questa pubblicazione, fatta servendosi di immagini, è quello di offrire innanzitutto una conoscenza facile e agile al visitatore. Secondo scopo è quello di offrire anche qualche elemento in più al materano fermo alla storia del contadino che, tornando dalla campagna, accolse, sul suo “traino”, una misteriosa signora. Discorso diverso e ben più impegnativo si è voluto, invece, affrontare attraverso la nota scritta, che, introducendo nuovi elementi interpretativi, individua le origini della festa nel lontano mondo classico, pagano. A Matera, naturalmente, facendo parte del Regno di Napoli, con molti Vescovi di provenienza napoletana, non poteva mancare l’influsso di Napoli e delle feste napoletane. Ma non potevano nemmeno mancare riferimenti ad un contesto tutto agricolo-pastorale. Il colore scuro della Madonna, di chiara fattezza bizantina, era quello delle contadine materane, bruciate dal sole. Fatto originale e unico, invece, è la distruzione del Carro Trionfale alla fine della festa. L’autorità religiosa, ovviamente, non accettò mai di buon grado uno spettacolo ritenuto “selvaggio”. Le autorità civili lo tollerarono con una nota di condiscendenza; il popolo, infine, l’attese come il “suo” grande giorno, quale momento di esplosiva partecipazione.
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